La bambina diventa donna

aprile 10th, 2011

IL RACCONTO.

CAPITOLO PRIMO

Era un mattino di marzo, e un sole impaziente s’era alzato
troppo presto, spargendo per l’aria azzurra e già calda l’oro
della sua luce, il tepore del suo fiato.

La stazione era molto vicina alla casa di Emma, e a piedi era
andata coi suoi ad augurare il buon viaggio ad un cugino
ingegnere, che sposo da solo un mese doveva fare per l’ufficio
suo un lungo viaggio e lasciar sola la sposa per qualche
settimana.

Cugini e cugine e zii erano arrivati un po’ tardi e si dovette
far economia di parole e di abbracciamenti. Un furia furia per
prendere i biglietti, consegnare i bagagli, coll’accompagnamento
di un grido monotono dei conduttori:

–Facciano presto, signori, il treno parte.

E davanti ad un vagone di prima classe i parenti erano
affollati, guardando il cugino ingegnere, che non poteva
parlare; perchè sentiva che le parole gli sarebbero venute
fuori, strozzate e singhiozzanti.